Mantenimento dei figli maggiorenni: quando finisce l'obbligo per i genitori?
Il mantenimento dei figli non termina automaticamente al compimento dei 18 anni. In molti casi, i genitori sono ancora obbligati a contribuire alle spese dei figli maggiorenni, specie se non autosufficienti.
In questo articolo lo
Studio Legale Lantieri di Milano spiega
quando e come finisce l’obbligo di mantenimento, secondo la legge e la giurisprudenza più recente.
Indice
- Cos'è il mantenimento dei figli
- L'obbligo di mantenimento dopo i 18 anni
- Figli studenti universitari o in formazione
- Quando un figlio diventa economicamente autosufficiente
- Quando il mantenimento può essere revocato
- Come richiedere la cessazione o la riduzione del mantenimento
- Figli maggiorenni conviventi con i genitori
- Riduzione del mantenimento in caso di difficoltà economica del genitore
- Conclusioni
Cos'è il mantenimento dei figli
Il mantenimento dei figli è un dovere sancito dall’art. 30 della Costituzione italiana e dagli artt. 147 e 148 del Codice Civile.
Entrambi i genitori hanno il dovere di mantenere i figli in proporzione alle proprie capacità economiche. Tale obbligo perdura anche in caso di separazione e divorzio.
Se i figli sono minorenni il mantenimento è dovuto in automatico o stabilito dal Giudice.
Se il figlio è maggiorenne il mantenimento continua ad essere dovuto fino al raggiungimento dell’indipendenza economica, ma se sussistono determinati requisiti.
L'obbligo di mantenimento dopo i 18 anni
Contrariamente a quanto si crede, l’obbligo di mantenimento
non cessa automaticamente al compimento dei 18 anni.
Il figlio maggiorenne ha diritto a essere mantenuto se:
- non ha ancora completato il percorso di studi;
- non ha trovato un’occupazione stabile;
- si trova in una condizione economica di reale difficoltà, indipendente dalla sua volontà.
Il figlio che si impegna seriamente viene tutelato dalla legge.
Figli studenti universitari o in formazione
La giurisprudenza riconosce che il diritto al mantenimento permane per i figli maggiorenni che stanno frequentando l’università o un corso di formazione professionale, purché lo facciano con diligenza e continuità.
Ad esempio un figlio che frequenta regolarmente l’università e sostiene esami con profitto ha diritto a continuare a ricevere il mantenimento.
Viceversa, se trascura gli studi o si iscrive a corsi senza reale impegno, il genitore può chiedere la
revoca o riduzione dell’assegno.
Quando un figlio diventa economicamente autosufficiente
Il diritto al mantenimento termina nel momento in cui il figlio:
- Trova un’occupazione stabile e adeguatamente retribuita;
- Avvia un’attività lavorativa autonoma o professionale;
- Ha un reddito che gli consente di vivere
Non è necessario che il reddito sia elevato, ma deve essere sufficiente a garantire una stabilità economica di base.
Ad esempio, la Cassazione (sent. n. 17183/2020) ha stabilito che anche un contratto a tempo determinato o part-time può bastare per far cessare l’obbligo di mantenimento, se rappresenta un’occupazione stabile e adeguata. Il Collegio ha puntualizzato, in particolare, che, ultimato il prescelto percorso formativo (scuola secondaria, facoltà universitaria, corso di formazione professionale), il maggiorenne debba adoperarsi per rendersi autonomo economicamente. A tal fine, egli è tenuto ad impegnarsi razionalmente e attivamente per trovare un’occupazione, tenendo conto delle opportunità reali offerte dal mercato del lavoro, se del caso ridimensionando le proprie aspirazioni. Segnatamente, alla luce del principio di auto responsabilità che permea l’ordinamento giuridico e scandisce i doveri del soggetto maggiore d’età, costui non può ostinarsi e indugiare nell’attesa di reperire il lavoro reputato consono alle sue aspettative, non essendogli consentito di fare abusivo affidamento sul supposto obbligo dei suoi genitori di adattarsi a svolgere qualsiasi attività pur di sostentarlo ad oltranza nella realizzazione (talvolta velleitaria) di desideri ed ambizioni personali.
Quando il mantenimento può essere revocato
I genitori possono chiedere al giudice la revoca o la modifica dell’assegno di mantenimento nei seguenti casi:
- il figlio ha trovato un lavoro stabile e retribuito;
- ha terminato gli studi senza immettersi nel mondo del lavoro per scelta;
- rifiuta offerte di lavoro o dimostra scarso impegno nella ricerca;
- vive in modo indipendente (ad esempio, con un partner) pur potendo mantenersi.
In tali situazioni, l’obbligo di mantenimento viene meno perché il figlio ha raggiunto (o potrebbe raggiungere) la propria autonomia economica.
Come richiedere la cessazione o la riduzione del mantenimento
Il genitore che ritiene non più dovuto il mantenimento deve
presentare ricorso al Tribunale competente, con l’assistenza di un avvocato.
Non è possibile
sospendere unilateralmente i pagamenti: serve sempre una
decisione del giudice.
La domanda deve essere proposta davanti al Tribunale Ordinario richiedendo una modifica non caso in cui esista già un provvedimento in vigore.
Il Giudice valuterà:
- l’età del figlio,
- il suo titolo di studio,
- eventuali esperienze lavorative,
- e il contesto familiare ed economico complessivo.
Solo dopo queste verifiche potrà disporre la revoca, riduzione o conferma del mantenimento.
Figli maggiorenni conviventi con i genitori
Molti figli, pur essendo maggiorenni e magari anche occupati,
continuano a vivere in casa con i genitori.
In questi casi, la convivenza
non implica automaticamente il diritto al mantenimento.
Se il figlio lavora e contribuisce alle spese domestiche, l’obbligo del genitore può considerarsi
estinto o ridotto.
Al contrario, se non è in grado di sostenersi autonomamente, il mantenimento può persistere, ma solo
nei limiti della necessità reale.
Riduzione del mantenimento in caso di difficoltà economica del genitore
L’obbligo di mantenimento deve essere proporzionato anche alle
possibilità economiche del genitore.
Se quest’ultimo subisce una riduzione del reddito (ad esempio, perdita del lavoro, pensionamento o problemi di salute), può chiedere una
revisione dell’importo.
La riduzione viene concessa solo se dimostrata con documentazione concreta e aggiornata.
Conclusioni
Il
mantenimento dei figli maggiorenni è un dovere che trova il giusto equilibrio tra
protezione e responsabilità.
La legge italiana tutela i figli che si impegnano seriamente nel proprio percorso di crescita, ma non giustifica comportamenti passivi o abusi del diritto.
Affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia consente di valutare in modo preciso se l’obbligo di mantenimento sia ancora dovuto o se vi siano i presupposti per chiederne la revoca o la modifica.
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L'Avvocato Claudia Lantieri riceve le telefonate tutti i giorni dalle 9,00 alle 18,00


